Inizialmente, dalle ore 14 alle 15, l’accesso alla frazione sarà regolato per gruppi di massimo 50 persone che, tramite un percorso per le strette vie del borgo, potranno conoscere la storia del carnevale e avere un contatto privilegiato con le nostre Barbuire. A partire dalle ore 15:30 si ripeterà la consueta sfilata che, dopo un percorso ridotto, culminerà nel prato sottostante il centro abitato, dove un gallo (oggi finto) verrà sacrificato per mano del Pajasso, auspicando l’arrivo della bella stagione.
Le novità dell'edizione 2019
Per questa 10° riedizione, ci sarà qualche novità!
Inizialmente, dalle ore 14 alle 15, l’accesso alla frazione sarà regolato per gruppi di massimo 50 persone che, tramite un percorso per le strette vie del borgo, potranno conoscere la storia del carnevale e avere un contatto privilegiato con le nostre Barbuire. A partire dalle ore 15:30 si ripeterà la consueta sfilata che, dopo un percorso ridotto, culminerà nel prato sottostante il centro abitato, dove un gallo (oggi finto) verrà sacrificato per mano del Pajasso, auspicando l’arrivo della bella stagione.
Durante il carnevale vi suggeriamo anche di seguire questi 10 semplici consigli: il divertimento con le nostre Barbuire sarà assicurato!
Inizialmente, dalle ore 14 alle 15, l’accesso alla frazione sarà regolato per gruppi di massimo 50 persone che, tramite un percorso per le strette vie del borgo, potranno conoscere la storia del carnevale e avere un contatto privilegiato con le nostre Barbuire. A partire dalle ore 15:30 si ripeterà la consueta sfilata che, dopo un percorso ridotto, culminerà nel prato sottostante il centro abitato, dove un gallo (oggi finto) verrà sacrificato per mano del Pajasso, auspicando l’arrivo della bella stagione.
A passo di Barbuira
Grazie alla collaborazione con Proloco e Freemount, quest'anno sarà possibile salire al Lajetto anche a piedi con un'escursione organizzata in partenza alle ore 10 dalla piazza di Condove e arrivo alle 14 in borgata, giusto in tempo per l'inizio del Carnevale! E lungo il percorso, pranzo presso l'azienda agricola di Lucia Vercellino, con la degustazione di prodotti locali e soprattutto della Toma di Condove!
La 10° riedizione del Carnevale del Lajetto
Domenica 3
Marzo l’antico Carnevale del Lajetto compirà
dieci anni dalla sua rinascita, dopo mezzo secolo di oblio. E lo farà
rinnovandosi nel suo svolgimento, per permettere a tutti i partecipanti di
immergersi maggiormente nelle atmosfere di un piccolo borgo alpino ancora
intatto.
Inizialmente, dalle ore 14 alle 15, l’accesso alla frazione sarà regolato per gruppi che, tramite un percorso per le strette vie del borgo, potranno conoscere la storia del carnevale e avere un contatto privilegiato con le Barbuire, i personaggi di questo tipico carnevale: i belli ovvero Monsu, Tòta, Dotor, Soldà e i due Arlecchini, e la sgangherata compagnia delle coppie di brutti, governata dal Pajasso, pronti con i loro scherzi carnevaleschi.
A partire dalle ore 15:30 si ripeterà la consueta sfilata, ricca di tradizione e suggestione che, dopo un breve percorso, culminerà nel prato sottostante il centro abitato, dove un gallo (oggi finto) verrà appeso ad un albero da frutto e sacrificato per mano del Pajasso con la spada del Soldà. Questo sacrificio simbolico auspica l’arrivo della bella stagione con tutto il suo carico di lavori, ma anche di speranza per i ricchi raccolti dei frutti che l’ambiente alpino saprà donare, e l’addio ai lunghi mesi di freddo e stenti patiti.
Ad accompagnare musicalmente tutte le fasi del carnevale ci saranno i “Sonador ëd Mòce” con le allegre note della "Marcia dle Barbuire", mentre la "Compagnia dei Po'-Lentoni" intratterrà il pubblico sulla piazza. Per l’occasione, le vie di Lajetto ospiteranno anche un mercatino di prodotti locali, una mostra fotografica e di scultura su legno. Anche quest'anno si terrà il concorso fotografico "Scatta la maschera" giunto alla terza edizione.
Vi aspettiamo dunque domenica 3 Marzo a Lajetto, sulla montagna di Condove. Si consiglia di indossare indumenti e calzature adatti all’ambiente montano ed essere preparati a subire scherzi e dispetti. Per ulteriori info seguiteci on-line www.barbuire.blogspot.com e www.facebook.it/barbuire.
Inizialmente, dalle ore 14 alle 15, l’accesso alla frazione sarà regolato per gruppi che, tramite un percorso per le strette vie del borgo, potranno conoscere la storia del carnevale e avere un contatto privilegiato con le Barbuire, i personaggi di questo tipico carnevale: i belli ovvero Monsu, Tòta, Dotor, Soldà e i due Arlecchini, e la sgangherata compagnia delle coppie di brutti, governata dal Pajasso, pronti con i loro scherzi carnevaleschi.
A partire dalle ore 15:30 si ripeterà la consueta sfilata, ricca di tradizione e suggestione che, dopo un breve percorso, culminerà nel prato sottostante il centro abitato, dove un gallo (oggi finto) verrà appeso ad un albero da frutto e sacrificato per mano del Pajasso con la spada del Soldà. Questo sacrificio simbolico auspica l’arrivo della bella stagione con tutto il suo carico di lavori, ma anche di speranza per i ricchi raccolti dei frutti che l’ambiente alpino saprà donare, e l’addio ai lunghi mesi di freddo e stenti patiti.
Ad accompagnare musicalmente tutte le fasi del carnevale ci saranno i “Sonador ëd Mòce” con le allegre note della "Marcia dle Barbuire", mentre la "Compagnia dei Po'-Lentoni" intratterrà il pubblico sulla piazza. Per l’occasione, le vie di Lajetto ospiteranno anche un mercatino di prodotti locali, una mostra fotografica e di scultura su legno. Anche quest'anno si terrà il concorso fotografico "Scatta la maschera" giunto alla terza edizione.
Vi aspettiamo dunque domenica 3 Marzo a Lajetto, sulla montagna di Condove. Si consiglia di indossare indumenti e calzature adatti all’ambiente montano ed essere preparati a subire scherzi e dispetti. Per ulteriori info seguiteci on-line www.barbuire.blogspot.com e www.facebook.it/barbuire.
Ritorna il concorso "Scatta la maschera" al carnevale 2019
Ritorna anche quest'anno il concorso fotografico "Scatta la maschera: personaggi e simboli del Carnevale del Lajetto" dedicato alle nostre Barbuire. La partecipazione è gratuita e aperta a tutti i fotografi e fotoamatori, previa compilazione dell'apposita scheda. Sarà possibile inviare fino ad un massimo di 5 fotografie, esclusivamente scattate durante la 10° riedizione del 3 marzo. Tutti i dettagli sul regolamento.
Carnevale 2019: ci siamo quasi!
Siete pronti? A Lajetto, sulla montagna di Condove (Torino) nel pomeriggio di domenica 3 marzo ritorna il Carnevale delle Barbuire! Seguiteci e sarete presto aggiornati con tutte le strabilianti novità di questa 10° riedizione!
(foto di Tiziano Salerno)
(foto di Tiziano Salerno)
2° concorso "Scatta la maschera" 2018
67 foto, 14 i partecipanti, uomini e donne provenienti dalla provincia di Torino. 5 i membri della Giuria, fotografi ed appassionati: Giorgia Allais, Francesca De Menech, Gianluca Vinassa, Andrea Grosso, Matteo Giovinazzo. 4 le immagini sul podio, con un 1° posto ex-aequo: Silvia Grassone, Tatiana Decrù, Duilio Guizzetti e Laura Portigliatti. Complimenti a tutti i partecipanti!
1° classificato ex-equo: Laura Portigliatti
1° classificato ex-equo: Duilio Guizzetti
2° classificata: Tatiana Decrù
3° classificata: Silvia Grassone
1° concorso "Scatta la maschera" 2017
95 foto, di cui 92 giudicate a tema secondo quanto stabilito dal regolamento. 20 i partecipanti, uomini e donne per la maggior parte provenienti dalla provincia di Torino ma anche fuori Piemonte. 5 i membri della Giuria, fotografi ed appassionati: Giorgia Allais, Francesca De Menech, Gianluca Vinassa, Carlo Ravetto, Bruno Scagliotti. 4 le immagini sul podio, con un 3° posto ex-aequo. Complimenti a tutti i partecipanti!
1° classificato: Duilio Guizzetti
2° classificata: Valentina Zanino
3° classificato ex-equo: Luca Palucci
3° classificato ex-equo: Sergio Bertasso
Il Carnevale del Lajetto: una tradizione che ritorna
Riproposto per la prima volta nel 2010 dopo 60 anni di
assenza, l’antico Carnevale del Lajetto fa oggi parte delle più rappresentative
e particolari manifestazioni del folklore alpino piemontese. Le Barbuire, vale a dire i personaggi mascherati, si dividono in 2 gruppi: i belli (il Monsù e la Tòta, i due
Arlecchini, il Dottore ed il Soldato) e i brutti (il Pajasso e le coppie di
Vecchi e Vecchie).
Protagonista è il Pajasso, che porta con sé un bastone alla cui sommità è legato un gallo: questo personaggio e le coppie di Vecchi si divertono a spaventare i presenti e a far scherzi, soprattutto alle ragazze, vere destinatarie della festa.
Il corteo delle Barbuire, accompagnato dalla banda musicale, si snoda per le strette viuzze della borgata Lajetto, all’epoca assai popolata e per l'occasione ripopolata, per raggiungere il grande prato del Terahè dove la folla divertita osserva gli Arlecchini, il Monsù e la Tòta ballare al ritmo della musica della banda, mentre il Pajasso e le coppie di Vecchi continuano le loro allegre scorribande.
Arriva quindi il momento culminante: il Pajasso, tagliando la testa al gallo che nel frattempo è stato appeso ad un pero in mezzo al grande prato, uccide simbolicamente se stesso, decretando la morte del Carnevale, la fine dell’inverno e l’arrivo della primavera, in un rituale di fecondità e prosperità per il nuovo anno.
Protagonista è il Pajasso, che porta con sé un bastone alla cui sommità è legato un gallo: questo personaggio e le coppie di Vecchi si divertono a spaventare i presenti e a far scherzi, soprattutto alle ragazze, vere destinatarie della festa.
Il Carnevale in alcune foto d'epoca degli anni '50
Il corteo delle Barbuire, accompagnato dalla banda musicale, si snoda per le strette viuzze della borgata Lajetto, all’epoca assai popolata e per l'occasione ripopolata, per raggiungere il grande prato del Terahè dove la folla divertita osserva gli Arlecchini, il Monsù e la Tòta ballare al ritmo della musica della banda, mentre il Pajasso e le coppie di Vecchi continuano le loro allegre scorribande.
Le principali maschere del Carnevale di oggi (foto di Giorgia Allais)
Arriva quindi il momento culminante: il Pajasso, tagliando la testa al gallo che nel frattempo è stato appeso ad un pero in mezzo al grande prato, uccide simbolicamente se stesso, decretando la morte del Carnevale, la fine dell’inverno e l’arrivo della primavera, in un rituale di fecondità e prosperità per il nuovo anno.
Il rito finale con il taglio della testa del gallo (foto di Giorgia Allais)
Quello del Lajetto è – secondo l’antropologo Pier Carlo Grimaldi – un Carnevale alpino che contiene una profonda struttura simbolica, complesse forme e pratiche di una teatralità d’inizio d’anno che rappresenta, interpreta, il profondo magismo rituale della vita nelle Alpi della tradizione.
I vecchi e le vecchie
Sono vestiti di stracci, sporchi e malconci per avere un aspetto il più possibile repellente e pauroso. La cosa importante è rendersi irriconoscibili per poter
commettere ogni sorta di scherzo! Le coppie più scalmanate possono anche rotolarsi insieme in fango e neve catturando l’attenzione dei presenti. Accade spesso che qualche vecchio si senta male, costringendo il dottore ad intervenire.
(foto di Tatiana Decrù)
(foto di Tatiana Decrù)
Il soldato
Porta una divisa della cavalleria, un grande elmo e un
foulard scuro, che copre i capelli e scende sotto il collo fino alla giacca. Ha
con sè una sciabola da ufficiale e accompagna sempre il medico, scortandolo e
portandogli la valigia del pronto soccorso. Nel rito finale, appende il gallo
all’albero e con la spada tenta invano di tagliargli la testa, per poi essere imitato con scherni dai vecchi e, infine, dal Pajasso.
(foto di Laura Portigliatti)
(foto di Laura Portigliatti)
Il dottore

(foto di Duilio Guizzetti)
L'associazione culturale "Le Barbuire"

Inoltre, ispirandosi ai principi della solidarietà sociale, si prefigge lo scopo di svolgere attività nel settore della cultura tradizionale con particolare attenzione alla trasmissione della tradizione culturale e linguistica, musicale e coreutica del Piemonte alpino, con particolare riguardo alla Valle di Susa, territorio del Comune di Condove e di altri Comuni, e delle Valli Occitane e Francoprovenzali nonché delle culture dell’Europa che hanno contribuito alla formazione culturale di quest’area, spaziando dall’alto-medioevo sino al XIX secolo.
L’attività viene svolta, gratuitamente, per fornire alle popolazioni montane l’opportunità di rivivere le proprie feste e tradizioni offrendo momenti di partecipazione collettiva che possano essere gratificanti per le persone anziane e stimolanti per i giovani che voglio riavvicinarsi alle proprie origini.
Un aspetto secondario, ma non trascurato, è la valorizzazione dei patrimoni folclorici, antropologici, linguistici e culturali delle popolazioni montane (e non solo) con raccolta di testimonianze dirette che possano costituire elementi conservativi e di documentazione per le generazioni future.
Lo scopo principale rimane comunque quello di far rivivere la montagna, proponendo a coloro che ancora la popolano l’opportunità di sentirsi, come un tempo, parte attiva e vitale. Questo fine si perseguirà realizzando attività che, attraverso il coinvolgimento e la solidarietà sociale con gli ultimi residenti delle aree montane, attuino opera di promozione culturale della lingua e delle tradizioni.
L’associazione è aperta a scambi culturali e/o operativi con altre Associazioni ed Enti e con il fine di favorire gruppi di studio e di ricerca sulle tradizioni suddette.
Direttivo in carica 2019-2023:
Simone Boggia - Presidente
Angelo Pettigiani - Vicepresidente
Michele Bonavero - Segretario
Marilena Franchino - Tesoriere
Giorgia Allais - Consigliere
Carla Alotto - Consigliere
Gianfranco Giuglar - Consigliere
Francesca De Menech - Consigliere
Gli Arlecchini
Sulla testa hanno un lungo cappello bianco a forma di cono,
ornato con una gran quantità di fiori e filamenti di vari colori. Camicia e
pantaloni sono bianchi, con una fascia
blu o rossa che scende trasversalmente sul petto e sulla schiena. Si
intrattengono spesso in danze e si muovono con grazia. Il loro compito è quello
di aprire la sfilata dei belli, mantenendo l’ordine tra le maschere.
(foto di Tatiana Decrù)
(foto di Tatiana Decrù)
La Tota e il Monsu
La tòta è una signorina elegante, con cappotto e calze non
proprio trasparenti, per nascondere le gambe maschili di colui che la interpreta; sulla testa porta un
foulard e un cappello raffinato per celare la propria identità. E’ accompagnata
dal monsù, un signore distinto con cappello e cappotto, simbolo della borghesia,
e insieme mostrano sempre stizza per gli scherzi scostumati delle coppie di
vecchi.
(foto di Valentina Atzori)
(foto di Valentina Atzori)
Il Pajasso
Vestito di pelli e imbottito di paglia (in piemontese
”paja”, da cui l’origine del nome), ha l’aspetto di un selvaggio animale. Sulla
testa, fra i lunghi peli, spuntano due corna; ai piedi calza zoccoli e, legato
ad una gamba, porta il campanaccio di una capra con cui, assieme alle sue urla,
richiama l’attenzione delle maschere irriverenti. In mano ha un lungo bastone a
cui è legato il gallo.
(foto di Stefano Marelli)
(foto di Stefano Marelli)
La borgata Lajetto
Lajetto
è una delle circa ottanta borgate di Condove, in provincia di Torino. Con i
suoi 850 m di quota, era in passato un importante crocevia nella Valle del
Sessi e punto di riferimento per le vicine borgate. E’ oggi abitata da una
decina di residenti ed è raggiungibile tramite la S.P. 200 che dalla S.P. 24
conduce alla zona montana.
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